Torna per la 5a edizione il Terraviva Film Festival - Prove per un pianeta a colori - Caselecchio di Reno e Bologna accolgono la quinta edizione del film festival dal 20 al 24 novembre, negli spazi del Teatro Laura Betti e DAMSLab

a cura di Matilde Sirianni

Terraviva Film Festival nasce da un’idea dell' Associazione Amici di Giana e Genoma Films          . 

Sotto la direzione artistica di Giampiero Judica e Laura Traversi il festival vede 15 film in concorso provenienti da 14 diversi Paesi, tra cui USA, India, Iran, Libano, Qatar e tanti altri. Lungometraggi e cortometraggi che raccontano  di storie inerenti alle questioni più urgenti del nostro tempo, offrendo spunti di riflessione su esperienze che spesso rimangono ai margini del dibattito globale. Nelle nostre frenetiche giornate, la sensazione di essere estranei al nostro mondo risuona, l’indifferenza anestetizzante e lo straniamento ci accomunano, -racconta Giampiero Judica- abbiamo il dovere di ribellarci a questi sentimenti che ci dominano per non scomparire e riconoscerci tutti come alieni. 

Alieno, “appartenente ad altro”, estraneo a qualcosa, ed in un mondo alla deriva, affetto da violenza, cataclismi e discriminazioni gli alieni siamo noi, dice provocatoriamente Laura Traversi, l’alienità che permea tragicamente la società e ci ha resi, infatti, estranei nella nostra stessa casa: la Terra.  

Perciò la direzione artistica ha scelto per questa edizione del Terraviva Film Festival il tema guida Noi Alieni, una provocazione declinata in diverse giornate che indagheranno cosa significhi sentirsi “alieni” e come le nostre vite, sempre più complesse, ci portino a sentirci distanti da chi ci circonda e da ciò che ci circonda. Particolare attenzione è rivolta alle migrazioni, al cambiamento climatico, all’ambiente, alla violenza di genere, alla salute mentale e ai conflitti, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una cultura più inclusiva e attenta alle sfide della contemporaneità. 

Il tema della migrazione al centro di tre pellicole riflessive. In the Summers di Alessandra Lacorazza Samudio, vincitore del Gran Premio della Giuria US Dramatic al Sundance Film Festival del 2024, è un viaggio nella vita di due sorelle che affrontano l’amore di un padre instabile nelle loro visite estive a Las Cruces, New Mexico. Il cortometraggio The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, invece, ci porta nel remoto territorio dello Zanskar, dove la popolazione ladakhi, in risposta al cambiamento climatico, costruisce ghiacciai artificiali per contrastare la carenza d’acqua. Infine, Anywhere Anytime di Milad Tangshir, presentato in concorso alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia 81, racconta la storia di un giovane immigrato clandestino che, assunto come rider, si trova a vivere un'esperienza di precarietà e sfruttamento, a cominciare dal primo giorno di lavoro con il furto della sua bicicletta. 

La salute mentale, invece, viene indagata da film come In the land of brothers di Alireza Ghasemi e Raha Amirfazli, premiato per la miglior regia al Sundance 2024 nella sezione World Cinema Dramatic, la storia di tre membri di una famiglia afghana allargata che ricominciano la loro vita in Iran come rifugiati, ignari che dovranno affrontare una lotta decennale per essere "a casa". Billy, di Lawrence Coté – Collins, che ha partecipato a Visions du Réel, utilizza invece materiali d’archivio per raccontare il viaggio di comprensione e perdono della regista verso il suo aggressore, Billy, un uomo schizofrenico la cui crisi ha avuto gravi conseguenze. Infine Home sweet home di Annika Mayer, che racconta una storia di violenza domestica dalle parole della nonna Rose e grazie ai Super8 di famiglia, la regista racconta le rinunce, i soprusi e le violenze subite. 

La violenza sulle donne, con uno sguardo verso il 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, viene affrontata con forza da tre film, ciascuno dei quali esplora esperienze e storie di grande impatto. Tack della regista Vania Turner, che sarà ospite del festival, racconta la storia di Sofia Bekatorou, la campionessa olimpica di vela che ha dato inizio al movimento #MeToo in Grecia, portando alla luce la sua personale battaglia contro l’abuso di potere nel mondo dello sport. In anteprima nazionale il cortometraggio Crushed di Camille Vigny, presentato a Visions du Réel, è invece un racconto intimo e doloroso della violenza domestica subita dalla regista stessa all’età di 18 anni. Infine, Sugarcane di Julian Brave NoiseCat ed Emily Kassie, presentato al Sundance Film Festival, affronta per la prima volta i temi dello stupro e degli infanticidi perpetrati all’interno delle scuole nelle riserve indigene degli Stati Uniti, gettando luce su una realtà oscura e spesso ignorata. 

Il tema dell’ambiente arriva grazie a due cortometraggi: The living wardrobe di Martí Madaula Esquirol, in concorso al Festival dei Popoli di Firenze, e Going south di Alan Sahin in anteprima nazionale. Il primo racconta la storia del regista, giunto a Bilbao per una residenza artistica, che si trova a fare i conti con un armadio che, mentre incontra nuove persone, si riempie progressivamente. La storia esplora il conflitto tra l'intimità personale e l'amore, interrogandosi su cosa accade quando lo spazio individuale viene "inghiottito" dalle relazioni. Il secondo, invece, racconta l’emergenza climatica e le reazioni quotidiane, mettendo in scena un blocco del traffico causato da attivisti climatici al tunnel del Gottardo. 

La guerra, e le sue devastanti conseguenze, è raccontata infine da I shall not hate di Tal Barda, storia di Izzeldin Abuelaish, medico di Gaza, il primo palestinese a lavorare in un ospedale israeliano. Tre delle sue figlie muoiono in un bombardamento e lui trova la forza di trasformare la tragedia in una campagna globale per sradicare l'odio. Diaries from Lebanon di Myriam El Hajj presentato alla Berlinale nel 2024, segue invece la vita di Georges, Joumana e Perla Joe, ciascuno con la propria visione di cambiamento per la madrepatria, il Libano. 

A chiudere il festival arrivano, infine, il cortometraggio Donna sola di Lorenzo Cassol, alla presenza del regista e dei produttori, e Flora, di Martina De Polo, alla presenza della regista e dei produttori. Il primo racconta la vita di Ana e della sua infanzia negata da una situazione di degrado che si apre a spiragli di speranza. Il secondo film, invece, è l’emozionante storia di Flora Monti che a 12 anni diventa una delle più giovani staffette partigiane. 

“Il Terraviva è un festival che ci permette di fare un giro del mondo , è sempre sorprendente quello che viene fuori, punti di vista inaspettati e sconvolgenti, ma anche confortanti. Lascia sempre dello stupore, oltre a farci crescere.”Marta Miniucchi, Genoma Film e coordinatrice di Giuria



Attività speciali 

Il festival propone una serie di novità fra iniziative ed eventi collaterali, spicca CONFESSIONI DI UN ALIEN X, il Contest sui diversi stati di coscienza invita i giovani a esprimere il loro senso di estraneità attraverso poesie e pensieri. La premiazione si terrà il 21 novembre, nell’occasione gli autori condivideranno i loro lavori con il pubblico. Altra novità assoluta di quest’anno è lo Swap Party, giornata cruciale del festival, il 23 novembre Alieni al mercato, in collaborazione con Reuse With Love e Humana – People To People, è un'occasione di condivisione per riflettere sul nostro impatto ambientale e sull’importanza delle scelte quotidiane, fondamentale, per l’appunto, sarà la partecipazione attiva dei giovani che scambiandosi i vestiti si scambieranno delle storie, in un atto di cura per gli altri e per l’ambiente. Con questa nuova forma di ricerca della partecipazione attiva dei giovani, racconta la direzione artistica, si è cercato di andare oltre un concetto di sensibilizzazione, per affrontare le problematiche odierne proponendo soluzioni alternative e tangibili. Per info e partecipazioni si possono visitare i profili social del festival.

Il cambiamento climatico porterà a delle scelte che andranno a stravolgere il mondo, quindi, in una grossa condivisione di intenti, ospitare un film festival che si pone in dialogo con i giovani attraverso l’arte cinematografica è fondamentale per portare avanti dei processi di ragionamento per arrivare a scelte condivise.”               Andrea Gurioli, assessore Affari istituzionali, Cultura, Memoria e Pace, del Comune di Casalecchio di Reno    

Tornano inoltre le masterclass, uno spazio formativo dedicato ai giovani studenti del Liceo Leonardo da Vinci, Liceo Laura Bassi, Centro di Formazione Professionale Oficina e CIOFS. Con il prezioso contributo dell’attrice e madrina del Festival Priscilla Muscat, l’attore Josafat Vagni e il Jalal Albess, che condivideranno la loro esperienza stimolando i ragazzi a riflettere sull’esigenza di una comunicazione sociale responsabile, attraverso un uso dell’arte per diffondere consapevolezza e cambiamento.

Terraviva offre una finestra sulle storie e le esperienze che non fanno rumore, promuovendo una cultura dell’unione e della conoscenza dell’altro, una nuova azione culturale che si propone di risvegliare il pensiero critico e costruttivo, ponendo al centro l’incontro e la conoscenza dell’altro come antidoto alla marginalità, all’esclusione e al conflitto.

www.terravivafilmfestival.it

Facebook | www.facebook.com/TerravivaFilmFestival/ 

Instagram | www.instagram.com/terravivafilmfestival/

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TERRAVIVA FILM FESTIVAL è organizzato da Associazione Amici di Giana APS, Genoma Films srl- realizzato in collaborazione con il Comune di Casalecchio di Reno (Bo), il Premio Gianandrea Mutti, il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, il Damslab, il Teatro Comunale di Casalecchio Laura Betti, Reuse With Love, Rise Against Hunger Italia, con il riconoscimento del Ministero della Cultura e della Emilia Romagna - Film Commission. 

TERRAVIVA FILM FESTIVAL è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia Romagna, Associazione Amici di Giana Aps e Valsoia. 



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