È ufficialmente iniziata la 19^ edizione del Biografilm Festival

A cura di Matilde Sirianni

Pop Up Cinema Medica, Via Monte Grappa - Bologna

È ufficialmente iniziata la 19^ edizione del Biografilm Festival

L'ufficio stampa del Biografilm Francesca Rossini (a sinistra)  e Carlotta Acerbi (a destra) con al centro il regista Nicolas Philibert

Tanto fermento per la serata di inaugurazione venerdì 9, al Biografilm Hera Theatre col regista  Nicolas PhilibertUn ringraziamento iniziale va a tutto il team di Biografilm, tra cui i ragazzi del Guerilla staff, che ha permesso la realizzazione del festival. 

Il tema che attraversa il festival occupa molto spazio nel dibattito politico odierno, è il tema dell’identità sezionato attraverso dei percorsi, comprendenti più di 600 titoli, che non ne impongono una lettura, bensì tentano di sollecitare curiosità, interrogativi sulle questioni e domande da porre a se stessi, in una ricerca continua. I percorsi sono tracciati sulle scie del filo guida “Essere e Avere", ispirato al film Être et Avoir (2002) dell’acclamato documentarista Nicolas Philibert che i direttori artistici Massimo Benvegnù e Chiara Liberti, non tardano a invitare sul palco. Il regista francese, accolto calorosamente dal pubblico, viene sorpreso ulteriormente con il conferimento del primo Celebration of Lives Award 2023

La premiazione, breve ma intensa si potrebbe dire, fra lunghi applausi e sorrisi, è stata la prima di una serie di premi che verranno assegnati durante il festival. 

Si conferma nuovamente la solidarietà per l’Emilia Romagna in merito alle recenti vicessitudini con le parole del direttore generale Massimo Mezzetti e i saluti del presidente della regione Stefano Bonaccini, e si annuncia a tal proposito che gli incassi della serata di domenica 18 sono interamente destinati alla protezione civile per le vittime dell’alluvione, sarà dunque fondamentale la presenza del pubblico.  Entrando nel pieno dello spirito Biografilm, Philibert ci regala in anteprima italiana il suo nuovo film Sur l’Adamant con il quale ha vinto l’Orso d’Oro al berlinale.

Direttore artistico Massimo Benvegnù , il Regista Nicolas Philibert, la Traduttrice Elisabetta, Linda del Personale sanitario del Adamant

Il film - Sur L’Adamant - 2023, Francia

L’Adamant è un centro diurno situato sulla Senna sotto forma di struttura galleggiante che ospita adulti affetti da disturbi mentali. Il documentario, dichiara il regista, non vuole essere un film Sur le psychiatrie , sulla psichiatria, bensì On le psychiatrie, dentro la psichiatria, infatti  partendo dal non sapere osserva con rispetto persone che non nascondono la loro fragilità e, spesso sono molto consapevoli della loro condizione e dei loro dolori, diversamente da quanto si immagina. Queste persone speciali si trovano in un contesto del tutto effervescente, che, completamente controtendenza rispetto al sistema sanitario francese, consente loro di esprimere disagi ed aspettative ma anche creatività e singolarità, grazie ai diversi laboratori creativi a loro disposizione, e ad un approccio ad personam che l’equipe medica svolge, dedicando tempo e cuore al paziente senza spogliarlo della sua umanità. Il film è un invito a scoprire, tenta di far superare alcune immagini preconcette correlate all’ambito psichiatrico attraverso l’incontro dei personaggi di questo microcosmo.

“La cosa fantastica di un film al cinema è che tutti vediamo lo stesso film e ognuno vede film diversi”.    Nicolas Philibert

Sympò, via delle Lame 83

Le parole del regista  Nicolas Philibert

“In un contesto in cui mancano tempo, fondi e personale, la psichiatria è una vera e propria arte, che va esercitata con pazienza e passione, attraverso un trattamento specifico per la persona, mentre il sistema sanitario punta a trattenere il paziente il meno tempo possibile, trovare la cura giusta e mandarlo a casa  Purtroppo il settore della salute mentale in Francia è “una sorta di parente povero” del sanitario, dalla necessità di fare più amministrazione, dunque burocratizzandone le dinamiche, resta sempre meno tempo da dedicare realmente al paziente. Per questo anche il personale è in calo, chi vorrebbe esercitare la propria professione per come è nata, cercando di far ricostruire un rapporto con il mondo a queste persone, perde interesse e fiducia nel sistema."

“Nel mondo in cui viviamo oggi bisogna sempre correre, e la cura, in ambito psichiatrico soprattutto, non può essere sinonimo di velocità; nel nostro sistema produttivo capitalistico, in cui per essere utili bisogna produrre, in fin dei conti si pensa: “che senso ha spendere tante risorse per persone che non saranno mai produttive?”

"Nella società quello che rimane in grave pericolo è l’umanità, tutto ciò che costituisce la parte umana è sempre più marginale, in un mondo omologato sempre più governato dall’AI, umani sempre più gestiti dall’esterno, viene meno il diritto all’errore e alla singolarità. In campo psichiatrico questo si riflette particolarmente sulla singolarità delle persone, permanendo il più fragile di tutti. In questa triste constatazione L’Adamant è un esempio eccezionale di umanità, un luogo in cui accompagnando i pazienti si educano a gestire la loro singolarità, seguendo le proprie passioni, l’identità delle “persone non produttive” ritrova qui una propria dignità."



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